Dal blog 'Biografie e verità' una biografia di Andrea Riccardi in 6 fotografie

23 January 2018

Riportiamo la biografia, rigorosamente non ufficiale, di Andrea Riccardi, pubblicata qualche tempo fa sul blog "Biografie e verità" (VAI AL BLOG). Contiene alcuni inediti interessanti, che vale la pena leggere.

IL blog ci svela, tanto per cominciare, che Andrea Riccardi non è proprio romano. Cioè, è nato a Roma, il 16 gennaio 1950, ma ha trascorso l'infanzia e parte dell'adolescenza in Romagna perché il padre era direttore di banca a Rimini, e poi a Forl. E' tornato a Roma a 15, 16 anni. 

Andrea Riccardi bambino

La biografia cita un'intervista in cui il futuro fondatore della Comunità di Sant'Egidio dice:  "Ho riscoperto Roma andando al liceo Virgilio e quello degli studenti era un mondo effervescente, era il ’68, e per me nel’68 c’è stata la scoperta della periferia e l’inizio del rapporto con i baraccati, i poveri, fare scuola in periferia con i miei compagni, con quell’embrione che poi sarebbe diventata la Comunità di Sant’Egidio".

Quando inizia quella esperienza, nel 1968,  Riccardi ha 18 anni, e partecipa dei fermenti di quegli anni in maniera originale. Spirito indipendente, dopo essere entrato in contatto con varie esperienze cristiane di quell'epoca, inizia qualcosa di tutto suo, un gruppo senza nome, se non quello, molto generico di "comunità". Sono un piccolo gruppo di studenti del centro di Roma, vanno dai poveri delle baracche sotto al Tevere, si incontrano alla Chiesa Nuova. Almeno all'inizio, non c'è nemmeno un prete con loro. Per saperne di più.

Nel 1973 il gruppo riesce a trovare una sede e si installa in un convento abbandonato nel quartiere di Trastevere. Da allora assume il nome di Comunità di Sant'Egidio.

 

Andrea Riccardi, Vincenzo Paglia, Mario Marazziti, papa Giovanni Paolo II

Riccardi, Marazziti, Paglia con Giovanni Paolo II



1978: Andrea Riccardi (nella foto con Mario Marazziti e Vincenzo Paglia) incontrano a Santa Maria in Vallicella  Giovanni Paolo II 

Nel frattempo si era unito al gruppo, che ormai risponde al nome di "Comunità di Sant'Egidio", anche un giovane prete, viceparroco a Casalpalocco nella periferia di Roma: don Vincenzo Paglia. Lo vediamo nella foto, insieme a Mario Marazziti e Andrea Riccardi, in uno dei primi incontri con papa Woytila. L'incontro, racconta Riccardi "è avvenuto dopo che noi avevamo scritto al papa dicendo che era stato bruciato un giovane somalo che viveva sotto i cartoni, Ali Djama. Il papa ne aveva parlato all’Angelus e ci volle vedere: stiamo parlando proprio di questo. Sant’Egidio lì cominciò ad essere considerata una realtà del mondo cattolico, della Chiesa e il rapporto con Woytila è stato un rapporto forte, strano, perché veniva da un altro mondo rispetto al nostro. E Woytila ha tenuto a Sant’Egidio ed ha anche appoggiato l’attività internazionale di Sant’Egidio".


Trattative di pace a Sant'Egidio

Le trattative di pace per il Mozambico a Sant’Egidio


Fine anni '80. Riccardi non si è sposato e dedica tutta la sua attività alla Comunità. In questi anni la sua attenzione si rivolge all'Africa. Nella foto, si vede un ambiente un po' insolito per una trattativa di pace: tavoli pieghevoli, disegni fatti dai bambini alle pareti. E' la Sant'Egidio di una comunità ancora giovane, che si addentra nella politica internazionale ospitando le trattative tra Frelimo (al governo ) e Renamo (guerriglia) con la mediazione di Andrea Riccardi, di Matteo Zuppi (oggi arcivescovo di Bologna) e di Mario Raffaelli per il governo italiano. 


Lo storico: nel giardino di Sant’Egidio con un libro tra le mani

Si tratta del libro sui Martiri nel XX secolo "Il secolo del martirio", pubblicato nel 2000, che contiene le storie di migliaia di "martiri" cristiani del Novecento, molti figure per lo più dimenticate. Un tema un po’ nascosto: il martirio dei cristiani nel mondo sovietico, il nazismo, la persecuzione religiosa, un martirio che ancora oggi continua. Docente di storia, prima a Bari poi alla Università Roma Tre, Andrea Riccardi è un prolifico scrittore: saggi sul papato, sulla geopolitica della Chiesa, sui temi della convivenza. "Sono storico - dice di se' - e credo che la storia sia importante perché ci aiuta a leggere il presente, senza storia non capiamo la profondità dei fatti. Si dice che la storia è maestra di vita: forse no, ma la storia è la lingua che serve a capire la realtà". Vai ai libri di Andrea Riccardi


Ministro della Cooperazione Internazionale e dell'integrazione 

Il 16 novembre 2011, Andrea Riccardi,  entra a far parte del governo tecnico di Mario Monti, con l’incarico di Ministro per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione. Al momento della firma davanti al presidente della Repubblica, omette la parte finale del giuramento. "L'emozione" dirà. 

Da ministro si occupa di cooperazione internazionale, di integrazione, di lotta al razzismo. Non piace a tutti, e subirà attacchi da alcuni siti antisemiti. Vedi rassegna


Dialogo interreligioso

Giovanni Paolo II nel 1986 per la prima volta invitò i leader di tutte le religioni a pregare ad Assisi non l’uno con l’altro ma l’uno accanto all’altro. Andrea Riccardi, con la Comunità di Sant’Egidio ha ripreso questa formula e ha continuato anno dopo anno a invitare i leader delle religioni mondiali, ogni anno in una città diversa. A 30 anni dal primo incontro,  nel settembre 2016, l'adunata interreligiosa si è tenuta ad Assisi. Hanno partecipato anche papa Francesco e il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo. "Assisi  ha voluto essere un segnale di pace e di dialogo in questo mondo di guerra", ha affermato Riccardi.